Lanciamoci a capofitto nella storia recente del Vietnam e in particolare in quello che fu un conflitto che segnò in modo indelebile le sorti di questo stato:
Dalla fine dell'800 lo stato faceva parte dell'Indocina Francese, una colonia che comprendeva anche gli attuali Laos e Cambogia, fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando venne occupato dal Giappone.
Finita la guerra, e ottenuta l'indipendenza dalla potenza nipponica, il Vietnam non aveva nessuna intenzione di tornare sotto il dominio della Francia, la quale portò avanti un lungo cconflitto per sedare la rivolta, guidata da Ho Chi Minh e combattuta dai Viet Minh - d'ispirazione comunista e vedute indipendentiste - che impegnò i due stati da '46 al '54.
I francesi vennero aiutati da subito dagli USA, che temevano il cosidetto "contagio rosso" ovvero la diffusione del comunismo da uno stato ai paesi vicini. La sconfitta francese del '54 pose fine all'impero Indocinese e sancì, attraverso un trattato di pace, la nascita di 4 nuovi stati: Laos, Cambogia, Vietnam del Nord e Vietnam del Sud. L'accordo prevedeva che in questi ultimi due stati si sarebbe dovuto tenere, due anni dopo, un referendum per decidere se riunificare il territorio in un unico paese oppure mantenere la divisione, in corrispondenza del 17° parallelo.
I due stati erano molto diversi dal punto di vista politico: il nord era a tutti gli effetti una dittatura comunista, guidata da Ho Chi Minh, mentre il sud vedeva un governo democratico, con a capo Dinh Diem, di religione cristiana che trovava come alleato gli Stati Uniti (sempre presenti everywhere), che, come sempre, avrebbero fatto di tutto per impedire l'ascesa comunista. Un'altra importante differenza riguardava la coesione all'interno degli stati: il sud estremamente frastagliato vedeva al suo interno diverse minoranze religiose e politiche, mentre il nord era sicuramente più unito sotto un'unica direzione politica.
Nel 1956 Dinh Diem, decise di annullare il referendum per paura di un voto che portasse all'unificazione di uno stato in cui i comunisti avrebbero preso il sopravvento, iniziando a portare avanti delle politiche repressive e diventando a tutti gli effetti un dittatore. Questo comportò l'inizio della guerriglia dei Viet Minh del sud, detti anche Viet Kong (per sottolineare il fatto che fossero comunisti), che sembravano implacabili, anche grazie all'aiuto, in termini economici e di rifornimento di armi, del Vietnam del Nord.
Gli Stati Uniti giocavano il ruolo di alleati attraverso gli istruttori militari che si assumevano il compito di preparare l'esercito del Sud al combattimento, e con lo scoppio della guerra vera a propria, nel '64, i soldati statinitensi divennero ben 15.000 e combatterono i Viet Kong con le puntate nella giungle, con bombardamenti, col Napalm e col tristemente famoso agente orange. A questo si aggiunsero aiuti economici molto sostanziosi a Dinh Diem.
Kennedy si rese conto in fretta che il presidente del Vietnam del Sud ormai aveva perso troppi consensi, specialmente dalle campagne, per poter guidare il paese e vincere la guerra, venne così orchestrato un colpo di stato con l'uccisione di Dinh Diem. Si alternarono al potere diversi generali al potere che però non riuscirono a fare molto di meglio.
Il 4 Agosto del 1964 gli Stati Uniti entrano ufficialmente in guerra contro il Vietnam del Nord, iniziano i bombardamenti e le azioni militari, ma non riuscì mai a piegare la resistenza che vinse infatti il conflitto nel 75'.
L'anno successivo il Vietnam del Sud fu annesso al Vietnam del Nord per formare la Repubblica Socialista del Vietnam.