Non lo so se una città mi abbia mai catturato come Marra (per gli amici), ma quei vicoletti colorati, il profumo di spezie e la rooftop life (proprio quella che ci meritiamo) ci ha conquistato come poche cose.
Mi sento di dire che Marra è una città che offre un po' di tutto:
Vuoi cenare su deliziosi terrazzini con vista? Qui puoi! Ma puoi anche cenare in una bettola!
Vuoi rifarti un guardaroba di solo lino?? Qui puoi!
Vuoi cenare con 2 euro? Qui puoi, ma puoi anche spenderne 500 volendo!
Marra è aperta a tutti e a tutte le tasche!
La prima notte arriviamo, "ripartiamo il giorno dopo per andare nel deserto" mi dico, "non c'è bisogno di niente di fancy" mi convinco, "prendiamo un riad da 10 euro in due" concludo. Ci ritroviamo in un vicolo buio che sarebbe perfetto se volessi nascondere un cadavere, ed entriamo in questa sorta di motel fatiscente, lurido e inquietante, con la sabbietta tra le lenzuola e dei vicini di stanza i cui volti starebbero benissimo sulle pagine di cronaca nera della Nuova Sardegna. Una bettola insomma.
Tornati dalla gita nel deserto ci ripigliamo, spendiamo qualche cash in più (che poi erano 20 euro a testa a notte) e ci ritroviamo in un FANTARIAD, di quelli recorati con le mattonelline carinette, il tetto-terrazza da cui si vede tutta Marra, la classica fontana al centro del cortile interno, e pensate un po'? Niente sabbietta tra le lenzuola!
Insomma come in tutti i posti, basta scashare!
Non mi dilungo su cosa vedere a Marra, le guide turistiche sono più brave di me ad elencare le attrazioni principali e non, ma gli highlight per noi sono stati questi:
un tour della città con Guruwalk, super carino, ci ha aperto gli occhi su molti aspetti socio-culturali del Marocco oltre a mostarci il centro storico della città;
i rooftop, di cui la città è pienissima e da cui si gode un panorama MERAVIGLIOSO;
il the alla menta, speciale! se non ci volesse un arbusto per ogni tazza lo riprodurrei a casa;
l'Hammam Mouassine, il più antico di Marrakesh.
Qui sento di dovermi dilungare un attimo. Se cercate un posto bellino che vi faccia un massaggio, questo no, non è per voi, questa è un'esperienza autentica e brutale al tempo stesso, da cui uscirete straniti e divertiti al tempo stesso, ma senza un grammo di pelle morta!
Come funziona? Innanzitutto la struttura ha due entrate separate, una per gli uomini e una per le donne, dato che effettivamente ci si deve spogliare (se si vuole, integralmente). Una volta entrati, ci si spoglia, rimanendo solo in mutande, e si entra in questa stanza caldissima e umidissima e si viene "affidati" ad una persona, ovviamente del proprio stesso sesso, che parla solo marocchino (anche giustamente del resto).
Questa persona, che nel mio caso è un'imponente 70enne (a spanne) in mutande, si avvicina con un secchio pieno fino all'orlo di acqua bollente, mi fa sedere su un materassino dalla dubbia condizione igienica e mi svuota addosso il contenuto del secchio, che anche qui diciamolo.. non era proprio acqua cristallina!
Dopo questa cascata di acqua bollente la signora indossa un guanto esfoliante e senza indugio inizia a massaggiarmi con grande "vigore" (perchè "violenza" suona male); decide quindi che le mutande sono d'intralcio, quindi me le sfila con decisione e mi ritrovo nuda sul lurido materassino, pronta a prendermi tutte le malattie veneree che mi posso immaginare, con la signora che mi gira e rigira a suo piacimento e mi scartavetra fino a grattare via tutta la pelle morta che potevo avere in corpo. A questo punto con fare materno, vengo presa per mano e portata in un'altra stanza, dove mi aspetta un'altro secchio di acqua bollente e un "vigoroso" massaggio con shampoo.
È il momento degli oli alle erbe, che mi vengono cosparsi su tutto il corpo, con una cura magistrale, seguiti da un ultimo, definitivo secchio d'acqua, che segna la fine di questa mistica esperienza.
Bello, ma non ci vivrei!
VOTO GENERALE: 8 e mezzo
🟢PAESAGGIO: 9
🟡ECONOMICO: 7
🟡SICUREZZA E ACCOGLIENZA: 7 (la percezione potrebbe essere distorta, ma non so ci andrei da sola)
🔴*FUTTIBECCITÀ : 8 (anche qui, non saprei, ma sento che la truffa al turista è dietro l'angolo)
*futtibeccità: il futtibecciu è un meraviglioso termine coniato dal geniale popolo sassarese (Sassari caput mundi è la mia città di origine) e letteralmente indica una persona che fregherebbe anche un vecchietto, un infame insomma. Questo KPI di ultima generazione fornisce un’analisi approfondita dei tentativi da parte dei locali di ingannare un forestiero.