Dopo 4 ore di estenuante tuktuk, dalla capitale arriviamo intrepidi ad Habarana, un comodo punto d'appoggio per la visita di Dambulla, Sigiriya e Polonnaruwa.
Alloggiamo in una guesthouse molto carinetta per due notti (al modico prezzo di 15€ a notte in due). Il nostro host, così come tutta la sua famiglia, è disponibilissimo e felicissimo di aiutarci ad organizzare questi 3 giorni.
Appena arrivati ci rechiamo a Dambulla e andiamo a visitare il suo favoloso Tempio delle Grotte, che consta di 5 grotte principali con all'interno 150 statue e pitture buddiste. Gli affreschi alle pareti e sui soffitti sono davvero stupendi! Ricordatevi di questa cosa lungo la salita che porta al tempio, quei gradini vi faranno dubitare delle vostre scelte di viaggio e di vita in generale. E occhio alle scimmiette che sembrano tanto cucciolette con la loro pettinatura da frate ma sono le solite stronzette ruba telefoni!
Ticket sui 20 euro.
Altra tappa fondamentale di questa zona è Polonnaruwa, un'antica città reale ex capitale del regno dello Sri Lanka. Maestosa e immensa, difficile da girare a piedi per la sua estensione (più di 3000 km qaudrati raga non fate cazzate che c'è un caldo da sciogliersiiii), noi l'affrontiamo col nostro temerario tuktuk che anche qui non ci tradisce. All'ingresso noleggiano biciclette.
Tra le tante statue e templi non è facile districarsi e capire a cosa rivolgere la propria attenzione, queste le nostre preferite:
Il Gal Vihara, un complesso del 12° secolo composto da 4 statue raffiguranti Buddha in diverse posizioni (sdraiato, in piedi e seduto in posizione di preghiera) e create da un'unica grande lastra di marmo. Tutte le statue sono estremamente dettagliate e ben mantenute e una delle migliori espressioni di arte cingalese
Il Vatadage, una struttura circolare con bellissime incisioni e bassorilievi che non potete apprezzare da questa foto storta e di mediocre qualità, ma che è assolutamente bellissima
L'attrazione più nota della zona è Sigiriya, un'antico castello costruito al di sopra di una formazione rocciosa particolarissima e diventata ormai uno dei simboli di questo stato. Noi decidiamo di non visitarlo ma di arrampicarci come simpatiche caprette su un altro promontorio, Pirudangala, da cui all'alba si dovrebbe poter ammirare Sigirya al suo meglio.
Quindi via! Sveglia alle 4 (perchè comunque siamo qui già da un giorno e mezzo e ancora non avevamo fatto una levataccia) e pronti sul nostro tuktuk verso Pirudangala, o meglio, verso trekking che ci porterà a Pirudangala.
Non è un percorso aggressivo, non c'è troppissima gente ed è ben illuminato. Si arriva sulla cima che è ancora buio e ci si siede per aspettare l'alba che dovrebbe illuminare in modo magico e mistico Sigirya. Ci aspettiamo nuvole colorate di tutte le tonalità conosciute di rosa e arancione, aspettiamo di essere pervasi da vibes mistiche, di ritrovare noi stessi, piangere e ridere e commuoverci davanti allo spettacolo più INCREDIBILE CHE POSSIAMO MAI VEDERE! TRAVOLGICI NATURA SIAMO PRONTI!
E invece no amici, una merda!
Perchè giustamente non sempre il meteo ci può venire incontro e ci becchiamo una visione un po' nebbiosa e piovosa di Sigirya, un po' meno colorata diciamo... ma siamo ragazzi sportivi, ci andiamo a fare un piantino in bagno e andiamo avanti.
Ticket per accedere al percorso 3€
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Quando ti arriva a casa
Ultima tappa di questa bellissima zona è l'Eco Park di Hurulu, dove si può essere testimoni della migrazione degli elefanti dal Sud al Nord del paese. Non si può accedere in modo autonomo ma è necessario prendere parte ad un tour. Noi facciamo fare tutto al nostro host che organizza un safari di tutto rispetto con jeep privata a 60€ a coppia in cui abbiamo la fortuna di incontrare tantissimi elefanti insieme ai loro cuccioletti.
Ci dicono che qui ci sono molti meno turisti rispetto allo Yala National Park, che è un parco molto noto per gli avvistamenti di felini ma anche molto frequentato e costoso.
VOTO GENERALE: 8 e mezzo
🟢 PAESAGGIO: 9
🟡 ECONOMICO: 7
🟢 SICUREZZA E ACCOGLIENZA: 9
🟢 *FUTTIBECCITÀ : 2 (nessun tentativo di truffa/fregatura)
*futtibeccità: il futtibecciu è un meraviglioso termine coniato dal geniale popolo sassarese (Sassari caput mundi è la mia città di origine) e letteralmente indica una persona che fregherebbe anche un vecchietto, un infame insomma. Questo KPI di ultima generazione fornisce un’analisi approfondita dei tentativi da parte dei locali di ingannare un forestiero.