La verità è che nonostante i sorrisi dei bambini per la calle, la musica onnipresente e l’aria festosa che si respira tra le viuzze delle città, la situazione socio-economica è DISASTROSA.
Prima della riforma monetaria di Diaz, a Cuba circolavano due valute, il CUC (dello stesso valore del dollaro), e il peso (con un cambio di 1 CUC per 24 pesos). Con l’abolizione del CUC, e quindi di un tasso di conversione fisso col dollaro, si è andati incontro ad una rovinosa inflazione che in meno di 3 anni ha portato il cambio da 1:24 a 1:260 (a dicembre 2023). Questo non ha fatto altro che impoverire ancora di più la popolazione, prigioniera di una politica corrotta e inefficiente che rende tutti uguali… tutti ugualmente poveri!
A Cuba vige ancora oggi un regime comunista, vi è un solo partito, il quale sceglie i propri rappresentanti, non è permesso ribellarsi al governo, né banalmente esprimere il proprio dissenso (pena: 10 anni di carcere). La costituzione dice che libertà di parola e stampa sono riconosciute se "conformi ai fini della società socialista", quindi diciamo che sono riconosciute finchè si è d’accordo col Gobierno.
Lo stipendio medio è di 1500 pesos (circa 5 euro); lo stipendio di un medico, che è fra quelli più alti, è di 5000 pesos (meno di 20 euro); un chilo di pollo costa 800 pesos (metà della retribuzione media).
Vi è un sistema di razionamento, il chè vuol dire che tutti i residenti cubani hanno una tarjeta, con cui ogni mese possono ricevere ad un prezzo irrisorio i seguenti generi alimentari: 1 chilo di riso, un quarto di pollo, 5 uova, un chilo di zucchero e una tazzina di caffè. Questo è ciò che il Governo si aspetta possa sfamare una persona in un mese. CHIARAMENTE non è così, dunque la popolazione deve acquistare il resto dei prodotti da un’altra parte.
Ci sono 3 livelli di “supermercati” sull’isola:
le bodegas, dove si ricevono le proprie quote di razionamento quasi gratuitamente
i “supermercati” di secondo livello, sempre di proprietà dello stato, in cui però, ATTENZIONE ATTENZIONE, si può pagare solo in moneta estera (dollari o euro), e FUN FACT, il Governo non scambia dollari per pesos, e ciò vuol dire che se una persona non lavora in campo turistico e quindi non ha la possibilità di essere pagato in valuta straniera, non potrà accedere a questi negozi. A questo si aggiunge la FOLLIA dei prezzi che hanno i prodotti, esempio uno shampoo 8 euro.
il mercato privato “non ufficiale”, con prodotti di importazione a cui si rivolge la maggioranza della popolazione, in cui è possibile pagare in pesos, ma i prezzi sono comunque molto alti per gli stipendi locali.
Questo è banalmente il motivo per cui tutti cercano di lavorare nel settore turistico, per cui i medici la notte si trasformano in tassisti, per cui chiunque cerca disperatamente di scappare dall’isola.
La sanità è completamente gratuita e i medici cubani sono tra i migliori a livello di preparazione, pensate che durante il periodo di pandemia hanno sviluppato 3 vaccini anti-covid che hanno portato ad ottimi risultati. È anche vero che gli scaffali delle farmacie sono praticamente vuoti, che se devi fare le analisi del sangue devi portarti da casa ago e laccio emostatico e che se devi subire un intervento dovrai procurarti le garze e una lista di strumenti necessari all’operazione perché il materiale medico scarseggia.
Anche l’istruzione è gratuita ad ogni livello, dall’asilo al dottorato, così come il materiale scolastico e le divise, MA (INCREDIBILE COME CI SIA SEMPRE UN “MA”) finita l’università si è obbligati a tre anni di tirocinio (due per gli uomini che fanno il servizio militare) al minimo salariale per vedere la propria laurea convalidata.
Il passaporto cubano è molto debole, soprattutto se comparato al nostro: una persona italiana può recarsi in 150 paesi senza visto contro i 27 in cui può liberamente andare una persona cubana. Questo perché chi è in possesso di tale passaporto viene riconosciuto come possibile immigrato, quindi nonostante lo Stato non ponga nessun divieto, viaggiare è molto difficile e dispendioso.
Penso che la parola “Gobierno” sia la più pronunciata dai cubani, in quanto praticamente onnipresente. La maggior parte delle attività commerciali sono nazionalizzate, così come l’energia, la vendita ufficiale di rum e sigari e tutti gli alberghi. L’unico modo per soggiornare in una struttura non governativa è dormire presso le casas particulares, dei bnb gestiti dalla gente locale, in cui nella maggior parte dei casi si divide la casa con il proprietario, che si occuperà anche di colazione e cena, di organizzare le attività desiderate, mettersi in contatto con tassisti o guide turistiche. Penso sia il modo migliore per visitare l’isola e per sostenere la popolazione. Prenotare è molto facile, si può fare anche attraverso AirBnb e a prezzi generalmente bassi (abbiamo speso una media di 15 euro a notte in due, quindi 7,5€ a testa).
Anche molti ristoranti e locali appartengono al Governo, e si distinguono da quelli privati per camicie indossate dal personale, tipiche camicie cubane, chiamate “guayabera”. I prezzi sono più che contenuti - aragosta a 3 euro - e il personale gentilissimo.
A seguito della rivoluzione del ‘59 vi è stata una ridistribuzione delle abitazioni, per cui ogni nucleo familiare ha ricevuto una casa di cui ha potuto disporre come preferiva, abitandoci/affittandola/vendendola. Questa è stata sicuramente una manovra molto apprezzata/apprezzabile, ha ridato dignità a tutti coloro che vivevano per strada e non avevano un tetto sopra la testa. Col passare degli anni però le famiglie si sono allargate e attualmente molte abitazioni pensate per piccoli nuclei sono invece sovraffollate. Oggi prendere in affitto una casa a l’Habana non costa meno di 100 euro al mese (anche per i locali) e si pretende che questo venga pagato in valuta estera. Un altro enorme problema riguardante le case è dato dal fatto che le famiglie non hanno le risorse necessarie per ristrutturare le proprie abitazioni e moltissimi edifici sono a rischio crollo (ogni anno muoiono 300 persone per questo motivo) - la guida del Free Walking Tour a l'Habana ci ha caldamente consigliato di camminare al centro della strada perché i collassi sono estremamente frequenti.
Internet è arrivato incredibilmente tardi sull’isola, e solo dal 2018 è possibile averlo sugli smartphone. Molti siti sono bloccati dal Gobierno e la qualità della connessione è ridicola. I cinema riproducono film “diversamente recenti”, e ovviamente tutto fuorché pellicole americane. Ma i nostri amici cubani hanno i loro modi per tenersi aggiornati con serie e film più recenti: si recano in questi magici “luoghi” non meglio identificati con la loro pennetta usb e scaricano le ultime novità cinematografiche, i giornali internazionali, i telefilm e così via.
Molti cubani si dedicano alla professione di tassisti per turisti, molto remunerativa se paragonata a uno stipendio medio statale che è, ricordiamolo, di circa 4 euro, mentre una corsa dal centro della capitale all’aeroporto costa 25 euro. È anche vero che comprare una macchina è estremamente costoso, un po’ perché non si possono acquistare auto dall’america, un po’ perchè non si possono acquistare auto in generale nella vita, ciò che si fa è comprare pezzi di macchine destinate alla rottamazione dalla Spagna, per poi assemblarli una volta arrivati a Cuba. Ogni pezzo ha un costo esorbitante, per farci un’idea una macchina assemblata arriva a costare 25k euro (cifra assurda se consideriamo che è costruita con pezzi destinati alla rottamazione).
Parlando invece di religione, sull’isola si pratica la Santeria, nata dalla commistione di credo cattolico e yoruba (importato dagli schiavi nigeriani) e vede le sue radici nell’imposizione della religione cristiana da parte degli spagnoli sugli schiavi. Questi ultimi hanno continuato a professare il loro credo “cattolicizzando” lo yoruba e celando dietro le figure dei santi cristiani le divinità animiste. Non mi addentrerò nei dettagli perchè è un tema abbastanza complesso.
Un altro aspetto che ci è rimasto impresso è la presenza costante delle due figure chiave della storia recente cubana: Che Guevara e Fidel Castro.
Il Che è praticamente ovunque, la sua faccia compare nel retro degli autobus, sui muri, su cappellini e magliette, a Santa Clara si erge imponente una statua che lo raffigura alta SEDICI METRI, i suoi slogan sono citati in ogni dove. Mi sento di affermare che sia amato in modo incondizionato dalla sua patria acquisita (nonostante fosse argentino ha ben presto ottenuto la cittadinanza cubana).
Su Fidel il discorso è più complesso, abbiamo trovato molti anziani che parlano di lui come Gloria, l’amica novantenne di mia nonna, parla di Mussolini: quando c’era lui…
“Quando c’era lui non si moriva di fame, eravamo più felici”
“Quando c’era lui si stava bene, avevo i soldi per fare i regali ai miei nipoti”
“Ho 84 anni e mai ho vissuto nella povertà in cui vivo ora”
Ma c’è anche chi crede che Castro abbia gettato Cuba nel baratro e afferma con saggezza che “no se come la revolución y no se come la ideología" (non si mangia la rivoluzione e non si mangia l’ideologia).
è sicuramente una figura controversa, che si ama o si odia, ma tutti i suoi compatrioti gli riconoscono un carisma e una sensibilità di rilievo, che lo hanno reso un uomo del popolo. La ridistribuzione di case e ricchezze, così come la campagna di alfabetizzazione e le politiche antidiscriminazione hanno indubbiamente elevato le sorti di molti cubani, ma allo stesso tempo l’abolizione degli altri partiti che non fossero quello comunista, l’oppressione di libertà di stampa e d’espressione, e ovviamente l’embargo, hanno posto le basi per un futuro tutt’altro che roseo.
Interessante l’ultima volontà di Fidel Castro, che fu quella di non utilizzare la propria immagine a scopi commerciali né di far comparire il proprio nome su strade, monumenti e piazze, e soprattutto cappellini e t-shirt; questo a seguito del grande uso che è stato fatto della figura di Che Guevara, praticamente onnipresente a Cuba.
Questo con cui vi ho ammorbato è un po’ uno spaccato della vita cubana. Lo abbiamo trovato estremamente interessante anche perché eravamo all’oscuro della gran parte di queste situazioni. A questo proposito straconsiglio i Free Walking Tour che si tengono tutti i giorni all’Havana (in spagnolo o inglese), alla scoperta della città e delle condizioni di vita della gente! Le guide sono ragazzi giovani e simpatici che raccontano storie di vita vera e si impegnano per mostrare la Cuba autentica ai turisti.