Non tutti sanno che in Vietnam, e più esattamente nella provincia di Quang Binh, c'è uno dei complessi di grotte più grandi al mondo. Si trova all'interno del parco di Phong Nha-Ke Bang, immerso in una giungla lussureggiante, ed è possibile visitarlo con una guida (in realtà più che "possibile", direi "obbligatorio", non si può entrare nel parco senza guida, ma mi piace far pensare di avere diverse opzioni), rimanendo a dormire in un campeggio all'interno della grotta Hang En.
Rispetto al resto dei tour in altre zone del paese, questo risulta più caro (circa 200€), ma ne vale indubbiamente la pena.
La gita inizia con un piccolo briefing da parte della guide all'entrata del parco, su cosa si possa e non si possa fare, su eventuali pericoli - siamo pur sempre nella giungla -, animali che si incontreranno e così via.
Il luogo meraviglioso da cui partono i trekking, sembra una cartolina!
Il percorso parte in discesa all'interno della foresta. Qui io e i miei compagni di avventura ci rendiamo velocemente conto di come tutto sia insidioso e potenzialmente mortale: piante, insetti, animaletti, terreno scivoloso, qualsiasi cosa, QUALSIASI COSA, può ucciderti, o comunque fare molto male ecco.
Il trekking, nonostante sia in discesa, è molto faticoso. Sto sudando tutta l'acqua che ho in corpo, sto sudando come solo il caldo e l'umidità del sud est asiatico può farti sudare.
Dopo un paio d'ore arriviamo al villaggio Doong, popolato dalla minoranza etnica dei Bru, dove ci fermiamo per pranzare.
Questa sosta mi mette un po' di tristezza nel cuore... gli abitanti del villaggio non sono autosufficienti e vivono per lo più di elemosina, la maggior parte degli adulti ha problemi di alcolismo e passano le loro giornate ad aspettare i gruppi di turisti.
Oxalis Adventure collabora con un'associazione che aiuta in prima persona villaggi come questi a sopravvivere, permettendo ai bambini di ricevere un'educazione e, se lo desiderano, avvicinarsi ai centri urbani per trovare un lavoro.
Qui impariamo l'arte degli involtini vietnamiti, buonissimi e piccanti. Anche qui, "impariamo" è un modo di dire, non sarei assolutamente capace di riprodurli a casa.
Il nostro cammino riprende insieme a quello delle gocce di sudore sulla mia schiena. Il caldo è soffocante e c'è un'umidità FOLLE.
Ma poi ECCOLA, lei, la REGINA, la MAJICA, sua maestà la grotta di HANG NE.
Noi dormiremo in quelle simpatiche tendine lì.
E quel laghetto dolcissimo di fronte alle tende? Lì si può fare il bagno! è più melma che altro ma è sempre una magia.
Ma non è incredibile pensare che una settimana fa ero alla mia scrivania in ufficio e stanotte dormo in una tendina dentro la terza grotta più grande del mondo a 8.534 km?
"Su progressu" direbbe nonna
Si è fatta una certa nel frattempo, quindi fotina, bagnetto nel lago melmoso (qui ancora la mia paura per i parassiti che entrano nel naso nelle pozze tropicali non si è ancora sviluppata) e cena.
Il tutto è organizzato MOLTO bene, ci viene preparata una buonissima cena vietnamita, si gioca a carte, ci si conosce. Questi tour sono un bellissimo modo per conoscere persone dalle esperienze più disparate, da ogni parte del mondo.
È ora della nanna, e dopo una chiassosa cena a piedi nudi sulla sabbia umida, ancora divertiti dal minestrone di accenti e nazionalità, ci rifugiamo nelle nostre tende mentre fuori si consuma un temporale tropicale.
La grotta vista da dentro, il mattino seguente, dopo meravigliosa dormita.
Colazione, bagnetto, caschetto da speleologa alle prime armi e iniziamo la nostra eplorazione.
Molte grotte sono collegate da un complesso sistema di tunnel, alcuni dei quali ancora "vergini"; i pipistrelli ci osservano dalle pareti attorno a noi e svolazzano in alto. Usciamo da un'altra grotta, anch'essa incredibilmente grande.
È il momento di ritornare al campo base, ma per farlo bisogna riaffrontare un lungo trekking, questa volta in salita, e questa volta su un terreno umido e pullulante di sanguisughe.
Ahhhhhhh le sanguisughe, anche quando pensi di essere al sicuro da questi adorabili animaletti viscidi e disgustosi, bhè non lo sei. Non importa se indossi calzettoni al ginocchio, dentro cui sono incastrati leggins, dove sopra ci sono degli scarponi alti impermeabili, e non importa nemmeno che tu abbia una maglia a maniche lunghe infilata nei leggins.
LORO TI SCOVERANNO
la mia ferita di guerra
Si insinueranno subdolamente sotto i tuoi vestiti, non si sa davvero come, e coi loro dentini aguzzi prima ti innietteranno un pochino di anestetico, così che tu senta solo un lieve pizzicore, ma diciamocelo, nella giungla un pizzicore te lo aspetti dai, non è che vai a controllare.
A quel punto, sempre più subdolamente, si faranno strada nella tua tenera carne e diventeranno sempre più grandi, grandi e satolle, finchè tu, l'umano europeo vittima di questa terribile aggressione, non le scoprirai, urlerai e ti dispererai in modo quantomeno eccessivo, divincolandoti come se invece che una sanguisuga (lunghezza 4 o 5 cm scantonando) avessi un gatto selvatico africano attaccato alla gamba. A quel punto una buonanima tra le guide, stanco dal triste spettacolo, arriverà con calma e la staccherà.
Detto questo (un excusus ESSENZIALE), il trekking si rivela estremamente lungo ed estremamente faticoso. Le guide mettono a scegliere tra due sentieri, quello con cui siamo scesi il giorno prima oppure uno più ripido e complesso. A voi la scelta, ma se siete stanchi, consiglio di non fate gli eroi come ho fatto io!
Finisce qui la nostra meravigliosa esperienza alla grotta di Hang En, un luogo veramente magico! Consigliatissimo.
VOTO GENERALE: 9
🟢PAESAGGIO: 10
🟡ECONOMICO: 6
🟢SICUREZZA E ACCOGLIENZA: 10
🟢*FUTTIBECCITÀ : 0
*futtibeccità: il futtibecciu è un meraviglioso termine coniato dal geniale popolo sassarese (Sassari caput mundi è la mia città di origine) e letteralmente indica una persona che fregherebbe anche un vecchietto, un infame insomma. Questo KPI di ultima generazione fornisce un’analisi approfondita dei tentativi da parte dei locali di ingannare un forestiero.