Non lo so se esiste un posto più spettacolare di quello di cui mi accingo a raccontare oggi!
A volte davanti a paesaggi così immensi e colori così saturi si fa fatica a non meravigliarsi, l'arancione delle dune ti scalda il cuore e il celeste di un cielo così terso ti pulisce la mente e l'anima.
Ora la smetto di fare la poetessa dei poveri e vi parlo un po' di questa meraviglia chiamata Sossusvlei.
Intanto cos'è? Dove siamo?
Ci troviamo nel Parco nazionle di Namib-Naukluft, nel deserto del Namib meridionale, attorno a noi si ergono le dune più alte del mondo del deserto più antico del mondo! Vi si accede dai cancelli di Sesriem, piccolo centro dove alloggiare e comprare i biglietti per entrare nel parco. Il fulcro di questo posto magico è la Deadvlei (letteralmente "pantano morto" in lingua afrikaans), una depressione in mezzo alle dune che in passato era un'oasi d'acacie, e che, a seguito del mutamento del fiume che la alimentava, è diventata l'attrazione turistica più fotografata della Namibia: il suolo di sabbia bianca che contrasta col colore molto scuro degli alberi morti d'acacia, che contrasta con l'arancione delle dune e il celeste del cielo.
Eccola qui in tutto il suo splendore, la Deadvlei
Abbiamo la fortuna di avere questo "pantano" tutto per noi alle 5 di pomeriggio, quando arriviamo, ed è un'emozione infinita.
Passiamo al pratico: dai cancelli fino al primo parcheggio ci vuole un'ora di macchina circa; da qui passano delle navette che portano ad un secondo parcheggio, al limitare delle dune da dove si comincia il cammino a piedi verso Deavlei (contante una mezz'oretta). Chi ha una macchina 4x4 può arrivare autonomamente al secondo parcheggio, visto il percorso fatto di sabbia.
Lungo la strada dai cancelli fino al parcheggio si trova la Duna 45, così chiamata perchè si trova al 45° km da Sesriem.
Molto suggestivo scalare i suoi 105 metri al tramonto anche se MOLTO MOLTO faticoso!
Un'altra attrazione imperdibile qui è la Big Daddy, la duna più alta del mondo! Raggiunge i 390 metri (circa, perchè del resto è una duna, è fatta di sabbia e quindi la sua altezza giustamente può variare).
Anche questa ovviamente l'abbiamo voluta scalare ed è stata a mani basse una delle cose più faticose che io abbia mai fatto (lo so che dico sempre così ma questa volta giuro sono quasi morta). La strada è lunga, infinita e ripidissima, il vento è fantaincredibilmente forte e sembra capace di buttarti giù dalla cresta, inoltre stiamo pur sempre camminando sulla sabbia, quindi si sprofonda e bla bla bla...
Però raga, una volta arrivati in cima avrete la vista quasi privata sul Namib, la luce dell'alba che vi illumina e sotto di voi la Deadvlei, e sarà bellissimo correre sulla sabbia per raggiungerla!
Per fare questa pazzia occorre svegliarsi prima dell'alba in modo da essere pronti all'apertura dei cancelli.
Parliamo un attimo dell'organizzazione del Parco: per l'entrata bisogna attraversare due cancelli, quello più esterno apre all'alba e chiude al tramonto, mentre quello più interno apre un'ora prima dell'alba e chiude un'ora dopo il tramonto, consiglierei quindi di dormire negli alloggi situati tra il primo e il secondo cancello per poter vedere alba e tramonto da dentro il parco.
Anche in questo caso bisogna rivolgersi al NWR per le prenotazioni e bisogna farlo con un certo anticipo vista la notorietà del luogo. Noi abbiamo alloggiato una notte al Sesriem Oshana e una al Sesriem Campsite perchè era tutto molto imballato e non si riusciva a stare due notti nello stesso posto (per questo continuo a dire prenotare MOLTO prima). In entrambi gli alloggi abbiamo pagato 15 bombe a testa a notte... direi onesto!
NB. Se arrivate da sud merita una menzione sicuramente il Mount D'Urban Campsite, sulla strada per Sesriem. Avrete a che fare con quest'uomo che assomiglia un po' al padre di Jane in Tarzan, ma è davvero un posto notevole per servizi (postazione appartata con griglia e bagno privati).
VOTO GENERALE: 10
🟢PAESAGGIO: 10
🟢ECONOMICO: 8
🟢SICUREZZA E ACCOGLIENZA: 9
🟢*FUTTIBECCITÀ : 2 (non c'è pericolo e nessuno vi darà fastidio)
*futtibeccità: il futtibecciu è un meraviglioso termine coniato dal geniale popolo sassarese (Sassari caput mundi è la mia città di origine) e letteralmente indica una persona che fregherebbe anche un vecchietto, un infame insomma. Questo KPI di ultima generazione fornisce un’analisi approfondita dei tentativi da parte dei locali di ingannare un forestiero.