Siamo all'inizio del '900 quando, dopo un periodo come colonia spagnola, durante il quale vengono introdotti nell’isola molti schiavi africani, Cuba conquista la sua indipendenza, anche e soprattutto con l’aiuto degli USA. Purtroppo si sà che NON SI FA NIENTE PER NIENTE in questo mondo e agli Stati Uniti vengono concesse due basi navali, di cui una delle quali, Guantanamo, è sorprendemente ancora in piedi, e il diritto di intervenire, anche militarmente, nell’azione del Governo.
I primi presidenti del paese sono tutti uomini di fiducia degli USA, liberali e corrotti, che mai agiscono per il bene della popolazione, quanto più per il loro arricchimento personale.
Arriviamo così a Fulgencio Batista, salito al potere grazie ad un golpe militare favorito dagli States, in un momento in cui sindacati e misure nazionalistiche stanno invece iniziando a prendere piede. Quella di Batista è una vera e propria dittatura, viene abolito il diritto di sciopero, reintrodotta la pena di morte, il suo salario diviene più alto di quello del presidente americano: Cuba è una seconda Las Vegas, centro di gioco d’azzardo, mafia e prostituzione.
È un momento difficile per il paese, e non faccio fatica a capire come le personalità e le idee di Fidel Castro e Che Guevara siano state acqua fresca per i cubani del tempo.
REVOLUCION - anno 1959: Castro, con la sua ideologia marxista, rovescia il governo Batista ed è il nuovo presidente di Cuba. Con lui si avvia un processo di ridistribuzione di terre e case, una campagna di alfabetizzazione, si sviluppano sanità ed educazione, vengono nazionalizzate le industrie e le fonti di energia e promulgate leggi antidiscriminazione.
Dopo un fallito tentativo di Kennedy di invadere il sud dell’isola, e un conseguente avvicinamento del paese all’URSS, nel 1961 viene proclamato l’EMBARGO TOTALE.
Gli aiuti di Mosca sono fondamentali e purtroppo cessano a seguito del crollo del muro, ed è questo il momento in cui il “periodo d’oro” di Cuba inizia il suo declino: il paese si trova isolato e scarsamente industrializzato, la legge prevede un unico partito, quello Comunista, e libertà di stampa ed espressione sono fortemente minacciate, così come qualsiasi forma di opposizione al governo.
I cubani vedono uno spiraglio di luce a seguito dell’elezione di Obama, e nel 2014, il presidente dichiara di voler porre fine all’embargo, volontà però non appoggiata dal governo USA, ma riesce nell’abrogazione di diversi blocchi, tra cui il divieto per gli statunitensi di recarsi a Cuba per turismo. Sono degli anni di grande benessere e grande splendore per le attività turistiche, anche perchè si sa che gli americani SCASHANO ABBESTIA quando sono in vacanza.
Tutto subisce una brusca frenata e retromarcia con Trump, che va a riportare la situazione al momento pre-Obama e, come se non bastasse, promulga 240 nuove sanzioni per Cuba. Biden per ora non si è mosso a riguardo.
Nel frattempo Fidel Castro muore nel 2016, lasciando un grande vuoto nel cuore del suo popolo, che cova sentimenti contrastanti nei suoi confronti. Nel 2017 suo fratello Raul diviene presidente, seguito dall’attuale Miquel Diaz Canel, per ora non troppo amato a seguito di una rivoluzione monetaria obiettivamente svantaggiosa per i locali.